Il found footage (letteralmente "filmato ritrovato") è un sottogenere cinematografico e televisivo che presenta la finzione come se fosse una registrazione autentica scoperta. I film found footage vengono solitamente presentati come se fossero stati scoperti dopo la scomparsa o la morte dei cameraman o dei protagonisti.
Caratteristiche principali del found footage:
Origini e sviluppo:
Il found footage ha radici in pellicole come Cannibal Holocaust (1980) e The McPherson Tape (1989). Tuttavia, il genere ha guadagnato popolarità con il successo commerciale di The Blair Witch Project (1999), che ha saputo sfruttare internet e il marketing virale per creare un'illusione di realtà.
Esempi notevoli:
Critiche:
Il genere found footage è spesso criticato per la sua dipendenza da jump scares, la scarsa qualità della recitazione e la trama ripetitiva. Alcuni spettatori trovano il formato irritante a causa del movimento costante della telecamera. Tuttavia, quando ben eseguito, il found footage può essere un modo efficace per creare tensione, suspense e un senso di realismo.
Variazioni:
Esistono diverse varianti del found footage, come il mockumentary, che utilizza un approccio documentaristico fittizio, o il screenlife, dove l'intera narrazione si svolge sullo schermo di un computer o di uno smartphone.